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21.01.2021

Meno zuccheri, in pochi step 

Grazie ad una “scarica” di dopamina, il neurotrasmettitore del piacere e della ricompensa, ogni qualvolta l’uomo avesse mangiato cibi ricchi di zuccheri, la vera e propria benzina di tutte le nostre cellule.

All’epoca, tuttavia, gli zuccheri si trovavano solo sotto forma di cibi vegetali e integrali: frutta, tuberi e cereali. Con il passare dei millenni, l’uomo divenne capace di estrarre gli zuccheri dal cibo nel quale erano originariamente contenuti e di addizionarli ad altri alimenti per renderli ancora più piacevoli.

Il cervello umano ha reagito con entusiasmo a questo nuovo sapore. Del resto, si trattava di un concentrato di ciò che scatenava nel suo cervello una sensazione di estrema soddisfazione.

Se consumato nella giusta misura, lo zucchero aggiunto aggiunge colore e gioia alla nostra alimentazione. Non c’è motivo di dire no a un bel gelato d’estate, a una fetta di panettone sotto le feste di Natale e a una fragrante brioche per una colazione al bar ogni tanto. Quando però il consumo di zuccheri aggiunti diventa quotidiano, una scarica di dopamina dopo l’altra, si viene ad instaurare una vera e propria dipendenza nei loro confronti, e se ne andranno a cercare quantità sempre maggiori.

Le conseguenze?

Irritabilità, sbalzi di umore, senso di fame costante nel corso della giornata e aumento di peso nel lungo termine, oltre che un aumentato rischio di patologie croniche in generale (come patologie cardiovascolari e diabete mellito di tipi 2). Spezzare la dipendenza da zuccheri e tornare ad apprezzare il sapore dolce dei cibi naturali è possibile!

Se vi riconoscete nella situazione descritta poco fa, ecco qualche consiglio per voi:

  • Sostituire gli zuccheri aggiunti con dolcificanti artificiali non è la soluzione. Anzi, potrebbe essere controproducente. Anche se non hanno (o hanno meno) calorie, i prodotti “light” non rieducano le papille gustative a orientarsi su sapori meno dolci. Spingono inoltre a consumare più cibo ed energia nel corso della giornata poiché infondono l’illusoria convinzione che senza aver consumato zucchero si siano “risparmiate” calorie.

  • La frutta è il dessert che la natura aveva pensato per noi, nel packaging più sostenibile che esista! Quando non si consuma abbastanza frutta, perché non la si acquista a sufficienza o perché non la si porta con sé quando si va al lavoro, il risultato può essere quello di ripiegare su qualcosa di artificialmente dolce. Rieducate il vostro palato ad apprezzare il gusto dolce per eccellenza, quello della frutta: ne andrebbero consumate almeno 2-3 porzioni da 150 grammi l’una al giorno!

  • Se siete soliti consumare prodotti confezionati (yogurt, bevande vegetali, barrette energetiche, creme spalmabili a base di frutta secca), date la preferenza alle versioni senza zuccheri aggiunti

  • Non saltate i pasti, e non fate mai mancare una fonte di zuccheri complessi (quelli di pane, pasta, cereali e patate) a colazione, pranzo e cena. In questo modo il vostro livello di zuccheri nel sangue (glicemia) resterà costante nel corso della giornata, senza subire sbalzi eccessivi né verso l’alto né verso il basso. È quando la glicemia scende sotto i “di allarme” che la voglia di dolce si fa sentire.

  • Il piacere a tavola non è dato soltanto dal gusto dolce o dagli zuccheri. Curate il vostro menu settimanale in modo che anche i piatti salati che consumate quotidianamente vi facciano venire l’acquolina in bocca al sol pensiero!